MARUZIA▐

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Maruzia. Eroina del ciclo troiano

by Gaudio Malaguzzi

Dalle Storie di Troie:

“Eroina del ciclo troiano. Sa usare con perizia il telescopio ancorché sia quello prodotto da Seben. Regola il bioritmo della pulsione anale sul ciclo fisico e il bioritmo della pulsione orale sul ciclo emotivo; inventa il gioco dei dadi e la scacchiera per  lo Shibari del  Weekend; trova modo di disporre le pallavoliste in gara, aggiunge alcune funzioni, abbinate alle lettere dell’alfabeto greco, per potenziare il () di Lacan, pare che il () potenzi l’immaginario dell’attante durante i suoi piaceri singolari; inventa altri indici costituzionali per misurare la pulsione anale correlandola all’indice del pondus e la pulsione fallica all’indice costituzionale, la monetizzazione europea  tra  lunghezza del naso e meridiano del podice”.

Ora io mi domando che strana tipa fosse Maruzia: sa usare quel telescopio che chiunque abbia usato ha visto sempre un buco nero, inventa il gioco dei dadi per lo Shibari di fine settimana. Come chi dicesse, di  Druuna[i]: inventa il gioco dell’oca e il cannocchiale per la pulsione anale; o di Miele[ii]: scopre la legge della gravitazione fallica a occhi chiusi e il modo di preparare alla sibarita i pipiruq; o di Miss 130[iii]: scopre la nuova legge di rifrazione col telescopio Seben anche di giorno e stando al di sotto del livello stradale nel Pantano di Villapiana. Come mai Maruzia si occupava del gioco dei dadi e non del sette e mezzo? Vi sembra che con i dadi si possa godere di più? E non basta:trova il modo di disporre le pallavoliste in campo. Senza peraltro dirci che la disposizione sia correlata al (-φ) o al (-ψ), e pare che più di una pallavolista preferisca invece disporsi in relazione al (-κ). Maruzia forse ha anche inventato delle lettere dell’alfabeto della magna grecia, forse delle consonanti prima di lei sconosciute. Scoperte da lei, anche con quel telescopio quando lo usa con la pulsione relata al (-κ). Donna patagonica. Ma resta sempre un mistero come mai si occupasse indifferentemente di bioritmi delle pulsioni, di giochi con i dadi, di Shibari, di esercitazioni non solo pallavolistiche a Bragalla e a Taras, con la bella stagione. Davvero s’è perso lo stampo di queste eroine del ciclo della Magna Grecia. Lodata per il bagliore ainico e immaginata dagli epigoni di Harry Mathews in nuovi piaceri singolari anche decontestualizzati dal territorio della cosiddetta Magna Grecia. Insomma, va dalle lettere dell’alfabeto al bioritmo connesso alle posizioni del Foutre du Clergé de France, come dire che se è al 23° giorno del ciclo Fisico, al 14° del ciclo della Risonanza e al 3° del ciclo Emotivo, se sta provando lingerie della Maison Lejaby a Taras come minimo ne prenderebbe 40 nella posizione numero 40, quella che lei stessa ha ridenominato L’Attrazione Tarassa!

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[i] Personaggio di Paolo Eleuteri Serpieri.

[ii] Personaggio di Milo Manara,

[iii] Personaggio di Chijoi, si chiama Reiko.

CHAMBONHEUR.Le Bonheur Chambérien

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Chambonheur.

 

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Dedicato ad Harry Mathews,

che, a Chambéry, con Georges Perec, Danièle Sallenave e altri,

fece, in una libreria, nel 1981, una lettura di Plaisirs Singuliers.

I nomi dei personaggi sono fittizi; i nomi dei luoghi, degli spazi, delle vie,

delle fiere,dei mercati,delle manifestazioni,

 i tempi(i samedi, les dimanches, i crepuscoli, l’Angelus meridiano e del vespro),

gli equinozi, i solstizi, le stagioni, il Grand Carillon sono quelli di Chambéry.

I personaggi in sé sono tutti di Chambéry o a Chambéry: difatti, i piaceri singolari che essi danno o fanno sono stati presi, o raggiunti, a Chambéry.

La donna, che esplicò in quel reading del 1981,

 le modalità con cui si procurava l’orgasmo, è l’archetipo di ogni personaggio, ovvero è lei l’ Herkunft del Grand Carillon de Chambéry.

A lei va, altresì, dedicato questo nostro Chambonheur.

A LeiElle, del cui “piacere singolare” non v’è traccia né testimonianza, e che, per questa ragione, è ancor di più riconoscibile in ognuno dei corpi chambériens, individualità “differente, rifratta, senza privilegi”,

l’anonima che, di corpo in corpo, si costituirà, al grado elevato del mou savoiardo,

come l’assolutezza anonima,riconoscibile, sì, in ognuno dei personaggi

femminili, ma riconoscibile, soprattutto, nella differenza, rifratta, senza privilegi, di tutti i personaggi femminili.

 

V.S.GAUDIO│© 2004

 db68f-image001©2015

Gli oggetti d’amore del Poeta e della Parrottiera

e868b-image002Pratica annuale del poeta e della Parrottiera, e suoi oggetti  d’amore più goduti

by Gaudio Malaguzzi

Fu all’inizio dell’anno che il poeta inviò la statistica o, semplicemente, la classifica delle sue pratiche singolari alla Signora dei cetrioli, quella della patagonica posizione della Mula. Pur essendo prima la moglie, che con le due strutture dell’oggetto a aveva raggiunto la ragguardevole quota di 526 punti, qualcosa come 1.4 pratiche di fantasmizzazione giornaliere, che, nell’ambito di questo tipo di lussuria, è davvero disdicevole ma che testimonia come la potenza patafisica della signora sia qualcosa di oltremodo temporale e di possentemente heimlich[c’è da dire che in ogni esercizio masturbatorio, l’oggetto fantasmato prende 1 punto; se l’esercizio ha una certa continuità temporale, c’è un bonus che può essere anche di 3 punti e se l’esecuzione fantasmatica produce un orgasmo effettivo e liquido i punti assegnati sono 5, oltre a quello della performance, che, se ha avuto durata, ha ulteriori punti aggiunti in bonus], dicevamo: pur essendo prima la moglie, senza temere reazioni in proposito da parte dell’altra signora in corrispondenza segreta, il poeta le inviò questa classifica:

1° Moglie 527

2° Mula o Parrottiera 489

3° Orsellizia 438

4° Gigolette 405

5° Ide 32 (solo negli ultimi giorni dell’anno)

 
© blue amorosi

E dopo pochi giorni il poeta, come d’accordo, ricevette la classifica della Mula, che l’aveva spedita contemporaneamente al poeta, in modo che ognuno non fosse a conoscenza, prima dell’altro, del risultato. Incredibilmente, anche il poeta non era stato primo nei pensieri morbosi della signora dei cetrioli. Difatti, questa trasmise questa classifica:

Oggetto denominato “Il portiere” 734

(Era un suo oggetto “a”, fattosi tale e talmente irredento nella mappa della Mula, per il fatto che il portinaio non c’era volta che non la guardava salire le scale, e, infine, pare che, quando il pover’uomo dovette essere pensionato, fosse stato liquidato con una infinita e potente inculata sul terrazzo dello stabile; lei lo fantasma per il fallo da satiro e la capacità liquida della performance, che poi lei, naturalmente, mostra al mondo e ai condomini tutti depositandola integralmente nello stesso punto in cui viene sodomizzata)

2° Poeta 405

3° Un uomo chiamato “Fisico” 390

4° Un giovanotto chiamato “U giovane” 115

A cui fa seghe e blow job, e gli fa anche lo shummulo con i seni

Un altro giovane chiamato “Subito” 104

(Fa subito, in qualsiasi posto, anche, spesso le fa addosso, sul vestito, in faccia, sul muso)

Poi ulteriori oggetti non definiti, e omessi nel conteggio, che impensieriscono non poco il poeta, perché sembra che tra questi ci siano le nuove strutture dell’oggetto “a” della Mula per l’anno avviato[i]

[i] A conti fatti, considerati i 5 oggetti definiti per ognuno degli interagenti dei piaceri singolari, abbiamo questo risultato: a) il poeta raggiunge quota 1891, che corrisponde a una media giornaliera di quasi 6 “pratiche fantasmatiche” formalizzabili; b) la parrottiera, o mula, fa 1748 che è superiore a una media giornaliera di 5 “pratiche fantasmatiche bagnate”. Se si considera che sia il poeta che la parrottiera hanno omesso altri oggetti non considerati come partecipanti ufficialmente al piacere singolare di ognuno dei corrispondenti, avremmo una somma ancor più considerevole; va sottolineato che dal punteggio riguardante l’oggetto “Poeta”, per la mula, lei ha sottratto 236 pratiche, imputabili alla fantasmizzazione del “marito” più giovane con cui verbalizza, sempre, la chiamata e la partecipazione del poeta , che viene designata dal marito come esattezza matematica , è quasi scientifico, dice alla moglie mentre glielo tiene dentro, per la tua parrottiera il calibro giusto, esatto, è quello di Parrōttë, perciò il poeta sarebbe , nell’anno solare considerato, a quota 641, a 93 piaceri singolari ottenuti col “portiere”. Che stranamente , nell’alfabeto della tavola numerica del gancio mnemonico, farebbe “pum”(p=9;m=3), un colpo di Parrott, solo che il cannone è del portiere. Ma, riconsiderati i primi cinque oggetti per la mula, messo, cioè, il “marito” al 4° posto con 236, e tolto il giovane chiamato “Subito”, con 104, la somma effettivamente ottenuta dalla mula per l’anno solare considerato è pari a 1880, solo 11 unità meno del poeta, la media giornaliera è pari a 5.15, a fronte del 5.18 della media del poeta..Da notare che nelle pratiche fantasmatiche del poeta c’è la Gigolette a quota 405 e lui, il poeta, è a quota 405 nelle pratiche fantasmatiche della mula. Se si pensa che la pratica preferita da Gigolette sia lo shummulo sul viso e sul muso, una sorta di Biffle di struscio e di shummulo, e che il poeta, fantasmaizzato dalla parrottiera, sia il fautore dello shummulo nella parrottiera, questo risultato speculare determina sia il doppio dello shummulo che la  pratica più fantasmizzata, dai due interagenti a distanza, con 810 attualizzazioni.

Il resoconto fantasmatico di Orsellizia ♦

Resoconto annuale dei piaceri singolari di Orsellizia™ by Gaudio Malaguzzi All’inizio dell’anno, senza alcun preavviso né vi era stato in precedenza un accordo verbale, il poeta ricevette una lettera di Orsellizia e, grande fu la sua meraviglia, quando s’avvide che la corrispondente gli notificava le sue pratiche fantasmatiche dell’anno appena trascorso. Non v’era alcun commento, né nell’epistola c’era scritto altro, solo l’elenco dei suoi piaceri singolari. E il tutto non sembrava ma era tutto relato sulla definizione dell’oggetto chiamato “Orsellizia” dal poeta: 3)una giovane chiamata Orsellizia (fantasmatizzata coi calzoncini neri e cinturino bianco, e sodomizzata presso l’abbeveratoio dei ciucci, e poi con altri calzoncini, variante del calzoncino più inculato, che è sempre il nero, e uso particolare dello zucchero candito , e anche rum, miele, marmellate, durata dell’inculata sul numero di 3-4 cubetti di zucchero candito, e poi evacuazione e traccia della pratica effettuata depositata vicino a casa, nel bosco, dietro l’abbeveratoio, sulla spiaggia, in un agrumeto, visibile e constatabile da chiunque passi  per questi luoghi naturali). Anzi, la ex giovinetta andava oltre, superava la misura, aveva appena trascorso l’anno che, non v’erano dubbi, stando ai numeri, se non era da record, allora cosa aveva prodotto negli altri anni?   wordle 39

 

Uso fantasmatico dei calzoncini Nero 1435 , cioè in tutte le pratiche in cui ho preso l’ Enzuvê[i] . Beige 232 Bianco 41 Altro abbigliamento Costume da bagno verdemare 37 Copricostume verde scuro o vestitino corto 14 Solo maglietta estiva(quella abbinata ai calzoncini beige) 124 Numero dell’Euzuvate annuali 2696[ii] Inculate con cubetti di zucchero candito 347 Con miele 211 Con marmellata 174 Con marmellata di zenzero 424[iii] Depositi fatti[iv] 723 Vicino casa 225-250 Nel bosco 201-223 Nel sottopasso ferroviario 141 Spiaggia 24 Agrumeto 12-15 Abbeveratoio 7-17 Terrazzo 88 Luoghi in cui viene fatta l’Enzuvata Studio del poeta 144 Sul letto o camera da letto 190 Bosco 1290 Agrumeto 221 Abbeveratoio 289 Sottopasso 182 Spiaggia 298 In treno 82 [i] Così era chiamato l’affare del poeta , e con lo stesso nome si connotava anche una pratica sessuale quasi sempre sodomitica, ma può essere fatta anche oralmente, tattilmente, anche a mano, e nel foro anteriore. [ii] “Sono comprese – questo aggiunge in nota l’Orsellizia – anche le pugnette e l’Enzuve fatto in bocca e nella fissa. [iii] Che è un numero provocatorio per quanto sia ampio, difatti l’uso dello zenzero è relativo allo shummulo, che è stato formalizzato con l’oggetto chiamato “Parrottiera” che è un soggetto che, come generazione, potrebbe essere la madre di Orsellizia, anche se, è evidente, ognuno degli oggetti fantasmati viene fantasmato con l’età relativa quando, in una determinata situazione, si è fatto oggetto irredento e assoluto, cosicché Orsellizia, che fantasmatizza o che viene fantasmizzata, è quella del tempo dei calzoncini neri, immobile oggetto assolutizzato in quella patagonica immagine; la Parrottiera, che fantasmatizza o che viene fantasmizzata, è quella di quando divenne oggetto irredento facendo la posizione della Mula, e più o meno mantiene sempre l’immagine di quell’età, con lieve spostamento del fantasma verso l’età più giovane. [iv] Si intendono i depositi susseguenti al clistere portentoso ad opera dell’Enzuvë, per cui il materiale deposto, oltre alla materia prima, contiene, come bagliore didonico, il liquido prodotto e infiltratole in culo con l’Enzuvë.

□ Leggi i microracconti di Gaudio Malaguzzi on gaudia 2.0

Calendario del Bonheur • La mano di S.Gervasio

La mano di S.Gervasio e il culo-protasio

Il culo-protagio del 19 giugno, si avvicina molto,
anche se non indossava i jeans quel 19 giugno,
all’esemplare denominato barthélemye
steiner corsicano

Come ogni 19 giugno, nel giorno di S.Gervasio, il “guerriero dalla lancia acuta”, all’ombra della monumentale Mole Antonelliana, da quel 19 giugno in cui il bonheur la raggiunse per/con la “mano di S.Gervasio” che più volte le carezzò il podice in un mercato torinese, quella longilinea al 20°grado mesomorfo, più alta di 1 metro e 70, per un peso superiore ai 60 chilogrammi, che ha, appunto, un Indice del Pondus attorno al 20 , tra il primo grado dell’indice Alto e l’ultimo di quello Medio-alto, sta ripetendo la messa in scena dei “pomodori molli”.

Le mou de la caboche le delizia il Calibistrix teneramente e sfacciatamente, significante dell’impertinenza che ha la stessa elasticità della morbida sospensione delle sue natiche nel giorno di San Gervasio e San Protasio, paradigma del protensum, che è il “tentare prima”, o del protendere del guerriero dalla lancia acuta (Ger was).

Raggiunse l’orgasmo quando, come ogni 19 giugno, rivivendo nell’angolo più ottuso dell’ H in cui c’è l’ Heurt,  il tocco della mano di S.Gervasio e l’Heurt, il tentare prima, la protensione tenera del culo-protasio, le carezze del novello lanciere che per tre volte, nella sequenza temporale dell’aubaine, del godimento inatteso, di quel 19 giugno, la toccò, è all’apice nell’ordinare al verduriere “pomodori…molli”!

 

da:

V.S.GAUDIO · CHAMBONHEUR

Le Bonheur Chambérien © 2006

Questa non è quella longilinea al 20° grado mesomorfo al mercato della Crocetta:
è, non ci crederete, Aurélia Steiner di Torino al mercato della Crocetta.

 

 

│Il ritorno di Simone Dauffe

uh magazine simone dauffe simile linea ondulata

│il ritorno di Simone Dauffe, dai piaceri singolari di Chambonheur, tra micronarrativa e Harry Mathews  Uh Magazine 3rd Long Summer
 Leggi, in attesa che arrivi la 3rd Long Summer di Uh Magazine , i piaceri singolari di Simone Dauffe su  gaudia 2.0

IL CULO ECTOMORBIDO DI SIMONE, TALE!
│Dice, il suo culo ectomorbido, con un tocco così istantaneo e così breve, la brevità di Chambéry-le-haut, che non ha oscillazioni e riprese, è uno haiku, un tratto che riproduce il gesto indicatore che indica col dito qualsiasi cosa, dicendo soltanto:
quello, l’oggetto ectomorbido, con un movimento così immediato, che ciò che viene indicato non ha, in apparenza, nulla di speciale, il culo ectomorbido di Simone è la pietra della parola gettata inutilmente: non ci sono né ombre né colate di senso, nulla è stato acquisito, come uno haiku che si arrotola su se stesso, una sborrata che appena fatta cancella il desiderio.
Simone Dauffe,è questa, è così, Tale!
da│Un tratto, è necessario fotterlo!│ on gaudia 2.0
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